La prima sfilata di Leggende di Vetro è stata una grande prova per me.

L’indole solitaria, tranquilla e quasi timida delle fasi creative ha provato l’ebbrezza del debutto in passerella.


La paura di non essere all’altezza o di non farcela spesso blocca lo slancio a esprimere del tutto il proprio potenziale e quel giorno 21 di settembre ho capito c

he è un dovere verso se stessi fare di tutto per uscire da una tale trappola.

Decine e decine di volte ho guardato con curiosità e incanto le sfilate di celebrità di stilisti, e sopratutto mi ha sempre affascinata il backstage.

Una volta entrata nel virtuale mondo dei social ho ritenuto fosse un “must” celebrare dal vivo le mie creazioni nel territorio dove lavoro attraverso una sfilata e una giornata di festa con amici fedelissimi di leggende e tutti coloro che ancora non conoscevano i miei gioielli.

Gli amici, quegli amici con un cuore grande grande e una voglia di mettersi sempre in gioco, hanno lavorato ore ed ore insieme a me, con un entusiasmo contagioso.

Luci, musica dal vivo, trucco e parrucco, prove di passerella, presentazione e narrazione, fotografia e per allietare anche il palato buon cibo preparato dallo chef.

 

La collaborazione, la sinergia di competenze e talenti e l’entusiamo sono la chiave di ogni buon esito.

Insomma, abbiamo pensato a tutto, e quel giorno ho avuto l’ennesima conferma che la mia attività è la mia creatura, la mia passione.

 

Fino all’ultimo secondo prima di iniziare , con i capelli raccolti e scarpe da ginnastica ero talmente preoccupata che tutto fosse perfetto che quasi mi dimenticavo di cambiarmi d’abito.

Una delle cose che più mi ha appassionata nella programmazione dell’evento è stata la scelta dei brani da interpretare durante le uscite dei gioielli

Leggende di vetro perché si chiamerebbe così altrimenti?
Gioielli e poesie, gioielli e leggende.

 

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